Il fileteado è uno stile artistico tipicamente portegno, che si caratterizza per le linee che diventano spirali, i colori forti, l'uso rincorrente della simmetria, effetti tridimensionali attraverso l'uso dell'ombreggiatura e la prospettiva, e un uso sovraccarico della superficie. Il suo repertorio decorativo include principalmente stilizzazioni di foglie, animali, cornucopie, fiori, bandierine e pietre preziose.
E' nato a Buenos Aires, Argentina, verso la fine del XIX s. Ha avuto la sua origine nelle fabbriche di carri, dove i primi pittori crearono uno stile che sfortunatamente non fu documentato né nei suoi inizi né nel suo posteriore sviluppo. Per questo, la storia del fileteado che abbiamo è basata sulla raccolta di testimonianze dei maestri di questo mestiere. Così come per il tango, non c'è un primo artista né una data precisa che permetta di determinare con esattezza l'inizio di questa pratica, ma le testimonianze coincidono in che furono tre immigrati italiani quelli che sviliupparono quasi contemporaneamente el filete all'inizio del '900: Cecilio Pascarella, Vicente Brunetti e Salvador Venturo, i qualli ebbero dopo come primi discepoli i propri figli.
León Untroib
In genere si includo dentro l'opera frasi ingeniose, poetiche o graziose, emotive o filosofiche, scritte a volte in lunfardo, e con caratteri ornamentali, in genere gotici o corsivi.
Molti dei precursori erano immigrati europei, che avevano portato con loro alcuni elementi artistici che combinarono con quelli della tradizione criolla, creando una stile tipicamente argentino.
Posteriormente il fileteado adattò le sue forme ai camion e agli autobus. D'altronde, il fileteado non fu mai valorizzato tra i teorici e i critici d'arte, e la prima esposizione realizzata ha avuto luogo solo nel 1970, grazie al paziente lavoro di raccolta fatto da Nicolás Rubió y Esther Barugel.
Molti dei precursori erano immigrati europei, che avevano portato con loro alcuni elementi artistici che combinarono con quelli della tradizione criolla, creando una stile tipicamente argentino.
Posteriormente il fileteado adattò le sue forme ai camion e agli autobus. D'altronde, il fileteado non fu mai valorizzato tra i teorici e i critici d'arte, e la prima esposizione realizzata ha avuto luogo solo nel 1970, grazie al paziente lavoro di raccolta fatto da Nicolás Rubió y Esther Barugel.
Paseo del Filete (calle Jean Jaures) frente fileteado por Tulio Ovando
(via Commons Wikimedia)
Negli ultimi anni, il fileteado è diventato l'immagine caratteristica di Buenos Aires, e dell'Argentina per estensione, costituendo un prodotto culturale di forte identità locale, come il tango. Oggigiorno, è facilmente riconoscibile applicato al disegno grafico, la pubblicità, l'abbigliamento, il bodypainting e il tattoo.
Martiniano Arce (cover del CD "Fabulosos Calavera, de LFC)
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