Fotografia: l'incitante mondo di Erwin Olaf

Questa settimana nel numero spagnolo della rivista AD (Architectural Digest) ho trovato due articoli sul fotografo olandese Erwin Olaf.
Per tutti quelli che non lo conoscono, dedico questo post.


Erwin Olaf© – Serie: Royal Blood – “DI 1997″

Erwin Olaf è nato a Hilversum, Olanda, nel 1959; ha avuto come luogo di lavoro e studio un'antica chiesa in Amsterdam.
Studio giornalismo, ma secondo le sue parole, non scriveva bene; invece la sua professoressa di fotografia vide qualcosa in lui, e piano piano anche lui cominciò ad interessarsi, cominciando come tanti altri, con i ritratti agli amici. Lui stesso racconta che dal primo rullino capì che la fotografia era la sua strada.


Cominciò il suo percorso come volontario in magazine gays e riviste di sinistra, dopo lavorò come assistente sviluppando rullini, finché scoprì il lavoro di Robert Mapplethorpe, Andy Warhol...e allora si svegliò l'artista. 
Nel 1988 fu premiato dalla Young European Photographer competition ottenendo il primo posto con l'opera Chessmen, utilizzando il bianco e nero. Questo li diede il "titolo" di fotografo rebelde, e da allora è richiesto dalle case editrici e ha numerose comissioni commerciali, attività che li permettono di avere la libertà per sviluppare i suoi progetti personali. 




                                     Erwin Olaf© – Serie: Mature – “ANNA NICOLE 75″



                                      Erwin Olaf© – Serie: Paradise Portraits – “MIEKE”

La sua opera genera grandi adesioni eppure forti rifiuti, dovuti soprattutto al suo modo diretto e esplicito di trattare temi come il sesso, il desiderio, la bellezza e la violenza. La sua opera rivela una forte critica all'ipocrisia sociale, i tabù, la doppia morale o il consumismo, a tutte quelle cose che formano parte della struttura della nostra società e si tendono a ocultare o mascherare.
Chiama l'attenzione che questa posizione che porta avanti nel suo lavoro artistico, coesista con la sua importante traiettoria come fotografo pubblicitario.
"Nasciamo soli, e ce ne andiamo soli, per conto nostro"
Secondo il proprio fotografo questa è l'idea più vicina ai suoi sentimenti ed è quello che cerca di trasmettere con la sua opera...
"Nacemos solos, y nos vamos solos, por nuestra cuenta"
Nel suo lavoro ci sono quasi sempre persone, personaggi statici, che sembrano senza anima. Oggi siamo abituati a vedere in tivù gente che piange, parla delle sue emozioni, ma Olaf ricorda che prima, nella sua infanzia, la gente non comunicava, ne piangeva in pubblico, non si parlava dei problemi personali, e questo per lui è dal punto di vista creativo più interessante.
Olaf crea una composizione, e con ogni dettaglio cerca di trasmettere questa sensazione, ma senza rumore, solo il dramma silenzioso.




                                          Erwin Olaf© – Serie: Grief – “CAROLINE”



Erwin Olaf© – Serie: Grief – “IRENE”


Erwin Olaf ritratta la solitudine, il dolore, la frivolità, l'insicurezza o l'opressione con la stessa ironia e commuovente bellezza.
E' per questo che mi piace la sua opera.

Se volete conoscere altro sulla sua opera visitate suo sito www.erwinolaf.com


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