Ebbene, le figure retoriche possono (e devono!) essere utilizzate anche nel linguaggio visivo, e oggi mi sono messa a cercare esempi nella grafica, influenzata da alcuni post di El Tornillo que te falta (come al solito).
Cominciamo con i poster ideati dalla designer portoghese Patrícia Póvoa. Lei ha scelto come elemento rappresentativo le acconciature di alcuni personaggi (reali e no). E essenziale, per che la sineddoche funzioni, che la parte sia riconoscibile e ricollegabile al tutto. E Patrizia ci riesce scegliendo personaggi le cui acconciature sono il loro marchio di fabbrica:
via El Tornillo que te falta - Images © Patrícia Póvoa
Vediamo un'altro caso. Il designer italiano Federico Mauro utilizza la stessa risorsa, questa volta scegliendo gli occhiali di alcuni personaggi come elemento caratteristico. In questo caso la sineddoche è meno efficace (parlo esclusivamente dal punto di vista della figura retorica, non del valore estetico del progetto). Nella maggioranza dei poster, dobbiamo leggere il nome sotto gli occhiali per essere sicuri di quali personaggio si tratta.
Quest'altro progetto dello stesso designer risulta più effettivo (sempre dal punto di vista della sineddoche):
E per finire, questi esempi dell'enorme effettività della sineddoche come risorsa visiva. "Pulendo" l'immagine di ogni elemento superfluo, l'impatto visivo è garantito. Questo progetto appartiene all'art director Albert Exergian:
che ne pensate di questa piccola (e umile) lezione di Linguaggio Visivo?
Buon Giovedì!
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